Davanti all’ennesima testimonianza di Aurora, a cui è stato offerto uno stage da 40 ore settimanali per un “rimborso spese” di 500€ presso un supermercato della GDO italiana[1], non possiamo sottolineare come in Italia il lavoro c’è, ma è lavoro povero.
Lavoro povero soprattutto per i dipendenti e, in particolare, per i giovani che vi si affacciano in questi anni, costretti ad accettare retribuzioni basse oppure scegliere di emigrare all’estero (secondo i dati AIRE, sono 5.933.418 i concittadini residenti fuori confine).
In particolare è l’aumento vertiginoso del costo della vita in questi ultimi due anni, superiore ai precedenti 20, ad aver esacerbato un fenomeno già presente nel belpaese, tanto da aver fatto scivolare una cospicua fetta di “classe media” verso la povertà, tra cui iniziamo a vedere anche molti dipendenti pubblici.
Se le retribuzioni inadeguate costringono i cittadini a ridurre i consumi, iniziando dal superfluo, l’impatto è su tutta la società, iniziando proprio da chi di quel “superfluo” vive. E’ innegabile, infatti, che la trasformazione dei nostri centro storici, Siena inclusa, passa anche dalla sempre minore disponibilità economica dei cittadini
Le difficoltà economiche dei giovani, inoltre, si ripercuotono ovviamente anche sulla natalità: se fino a qualche decennio fa in famiglia era sufficiente uno stipendio, adesso è impossibile pensare di vivere e pagare le spese con solamente una entrata di livello medio (per Siena, parliamo di circa 1400€ mensili).
La questione retributiva diventa quindi elemento essenziale e imprescindibile di una società sana e produttiva, dove l’economia funziona e l’assistenzialismo governativo -uno dei mali del nostro tempo- è necessario solamente per consentire una esistenza dignitosa agli ultimi.
E’ pertanto necessario che sia intrapreso un percorso urgente di rivalutazione delle retribuzioni, sia attraverso una detassazione efficace che un aumento della paga oraria di almeno l’equivalente dell’inflazione.
Altrimenti, come è evidente, il declino sarà inevitabile.
Ahoy!
Siena Pirata