COMUNICATO PIRATA – Quando un tavolo permanente sul fenomeno del turismo?

L’overtourism, di cui molte città anche italiane stanno soffrendo, sembra essere una delle piaghe sociali di questi anni. Tanto che, in alcune città come Barcellona, i residenti sono arrivati a scendere in piazza per protestare e “sparare” acqua verso i turisti per mandarli via.

Se il turismo rappresenta indubbiamente una risorsa economicamente importante anche per i nostri territori, crediamo che non sia più possibile ignorarne anche le conseguenze negative a breve e lungo termine.

L’effetto negativo più evidente è lo stravolgimento del mercato immobiliare: complice una sostanziale inefficienza della Giustizia italiana, con conseguenti scarsissime garanzie per chi affitta a lungo termine, è normale che i proprietari di immobili scelgano di investire in un mercato dove l’ospite sicuramente se ne andrà senza troppi problemi. Inoltre, soprattutto nelle zone di maggior pregio, sarà facile riuscire ad affittare a cifre giornaliere decisamente superiori rispetto a quanto si potrebbe ambire con il classico 4+4.

Un aumento dei prezzi che, lo sottolineiamo, va a braccetto con un indebolimento del potere reddituale, soprattutto dei giovani, con la conseguenza che molte giovani coppie semplicemente non possono permettersi di vivere a Siena o in altre zone “turistiche”.

Che provoca, come conseguenza a lungo termine, uno spopolamento dei centri storici di quelle città d’arte dove il turismo garantisce una rendita sicura ai proprietari (affronteremo in un altro comunicato la questione della tassazione sulle rendite e quelle sul lavoro, decisamente sbilanciata sul secondo) e conseguente indebolimento palpabile di quella rete di protezione sociale di cui Siena era un esempio virtuoso.

Proprio nel giorno in cui il TAR ha bocciato la stretta degli affitti brevi voluta dal Comune di Firenze, la riflessione su come intendiamo gestire un fenomeno crescente e potenzialmente pericoloso come l’overtourism è doverosa.

Fermo restando che i due anni della pandemia hanno evidenziato quanto il turismo sia un mercato fortemente volubile, le cui logiche non sempre sono dominabili dalla classe politica nostrana (di cui, in merito alle qualità manageriali e progettuali, meglio stendere un velo pietoso), ci chiediamo se il Comune di Siena e i comuni limitrofi, anch’essi coinvolti nella questione, intendano istituire un tavolo permanente di confronto con i diversi stakeholders, tra cui oltre agli operatori turistici devono essere coinvolti i rappresentanti dei cittadini e delle diverse realtà sociali del territorio. 

Non possiamo infatti immaginare che Siena continui a subire una sregolata e costante invasione di turisti che stravolgono la società e mettono a rischio la stessa sopravvivenza di quell’appeal genuino che rende Siena una meta ancora ambita. 

Ahoy!

Siena Pirata