Tra i privilegi di vivere a Siena, tra cui desideriamo sottolineare alcuni interessanti primati, come l’esorbitante costo dell’acqua potabile e di altri servizi, si è aggiunta anche la conferma -nel caso ce ne fosse stato bisogno- di essere la più cara d’Italia.
Stando alle statistiche dell’ISTAT, elaborate dall’Unione Nazionale Consumatori, un senese spende in media 663 euro più di un cittadino di Biella e Campobasso. Se può consolare, diverse città toscane si confermano tra le più care d’Italia, regalando alla nostra Regione un ben poco lusinghiero primato che non pare, sempre stando ai dati, coniugarsi con adeguati redditi pro capite.
Insomma, a Siena si spende parecchio per vivere, più che nel resto d’Italia.
Noi che ci viviamo lo sappiamo bene, ad iniziare dal costo dell’immobiliare, decisamente sopra la media, a cui si aggiunge una scarsa fluidità del mercato che consolidando le solite rendite di posizione, uccide la concorrenza e favorisce un generale aumento dei prezzi su molti beni di consumo.
Non sarebbe necessariamente un dramma se questi costi fossero giustificati dalla qualità: le nostre strade sono piene di buche, avvallamenti, situazioni pericolose e degradate. Lo stato di incuria di alcune aree anche limitrofe alla città, se non proprio dentro le mura, non sono certo un buon biglietto da visita, tale da giustificare simili costi. Anche la pulizia delle strade lascia a desiderare, con erba alta e spazzatura ai lati della carreggiata, e si iniziano a intravedere scricchiolii anche in quella che una volta si definiva “tranquillità”: furti, truffe e violenze sono ormai una realtà anche qui, nella “piccola Oxford”.
Per non parlare della viabilità: il raddoppio della SI-GR pare che stia andando avanti, con i tempi italici. La SI-FI è un cantiere perenne ormai da anni e anche la Siena-Bettolle inizia ad aver bisogno di qualche intervento. La circonvallazione esterna alla città ancora attende il raddoppio del famoso “Lotto 0”, dal Ruffolo a Cerchiaia, e chissà se molti di noi che ne sentono parlare ormai da quasi 20 anni riusciranno mai a vederne il completamento (sul quale però l’installazione del Tutor è stata solerte)!
L’acqua, anch’essa nella top ten nazionale per il costo a metro cubo, certo non brilla per qualità: la sorgente del Luco, che approvvigiona insieme al Vivo gran parte di Siena e del circondario, stando anche alle analisi dell’ARPAT, ha dei livelli di carbonato di calcio (leggasi: calcare) molto alti. Le conseguenze sono costi aumentati per i necessari addolcitori e tutta una serie di problematiche alle condutture causate dal calcare.
Insomma, Siena è indubbiamente una gran bella città. Ma siamo sicuri che il livello dei servizi sia il migliore d’Italia, tale da giustificare tali costi?
Ahoy!
SienaPirata