COMUNICATO PIRATA – #OpCarolibri, perché le scuole non rispondono?

Sul tema caro-libri, che da anni preoccupa migliaia di famiglie alle prese con aumenti dei costi, abbiamo avviato l’operazione “Caro Libri” (hashtag #OpCarolibri), scrivendo alle scuole superiori di Siena e all’ufficio scolastico provinciale per sapere se e quali iniziative avevano preso per contrastare l’impennata dei costi che gravano sulle famiglie:

Gentile [scuola],

vi scriviamo nell’ambito di una ricerca che, come Associazione Siena Pirata, stiamo portando avanti su l’annoso tema del caro-libri che, ogni anno, torna prepotente a incidere sui bilanci familiari.

Peraltro, notizia odierna, Siena si posiziona al secondo posto in Italia come costi scolastici: un non certo invidiabile primato, che vede gli istituti scolastici e i Docenti in prima linea anche su questo fronte.

Proprio negli ultimi giorni abbiamo pubblicato un comunicato stampa in merito all’iniziativa Book in Progress, “una rete di scuole che realizza e produce  materiali didattici sostitutivi dei libri di testo, scritti dai docenti della rete nazionale per gli Istituti di primo e secondo grado.” con l’obiettivo anche di migliorare “significativamente l’apprendimento degli allievi e, contemporaneamente, fornisce una risposta concreta ai problemi economici delle famiglie e del caro libri”.

Nel dettaglio, vorremmo capire se la scelta dei testi scolastici sia in capo ai singoli istituti oppure se come Ministero vengono fornite indicazioni in merito. Chiediamo anche se sono state intraprese iniziative o altro per ridurre il pesante costo della didattica a carico delle famiglie, escludendo ovviamente i contributi erogati dai Comuni alle famiglie con ISEE sotto-soglia.

Certi di una Vs risposta, porgiamo cordiali saluti e vi auguriamo buon lavoro.

Ad oggi, dopo quasi una settimana dall’invio di questa nostra, nessuna risposta è pervenuta alla nostra casella mail info@sienapirata.it.

Proprio oggi, peraltro, un’analisi condotta dalla Rete degli studenti, Flc Cgil e Federconsumatori denunciano costi tra i 1200 e i 1300€ a studente[1]: una cifra considerevole, che rischia di gravare in modo insostenibile sulle spalle delle famiglie già alle prese con una inflazione a due cifre e stipendi immobili.

Crediamo opportuno che le scuole vengano adeguatamente coinvolte nella questione e che, insieme alle associazioni di consumatori e genitori, si facessero anche loro portavoce del disagio delle famiglie che, ogni anno, sono alle prese con importanti esborsi per far studiare i propri figli.

Ahoy!

Siena Pirata

[1] https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/02/caro-scuola-studenti-e-consumatori-spesa-media-da-1-200-euro-a-studente-confesercenti-e-gli-editori-si-difendono/7673378/